Ci siamo chiesti molto spesso se questo progetto sarebbe finito per essere un servizio elitario. In fase embrionale eravamo onestamente spaventati da questo scenario, perché pur consapevoli di creare una proposta “non per tutti”, non volevamo si percepisse una sorta di selezione all’ingresso: tu sei abbastanza bravo da meritare lavoro integrativo, tu non ancora.
Dopo lunghe discussioni eravamo però d’accordo su un aspetto: i piani di allenamento di Extra Pass sarebbero inevitabilmente stati riservati a pochi, ma quei pochi non si sarebbero dovuti distinguere per talento o tanto peggio reddito familiare, ma per l’ambizione.

Da un anno a questa parte, ogni atleta che ha condiviso un tratto del suo percorso sportivo con noi, conosce bene il nostro mantra: se sei qui ad investire tempo, soldi ed energie per fare di più, devi desiderarlo ardentemente, devi inseguire il miglioramento ogni giorno in cui ti alleni con la tua Società di appartenenza e con il nostro staff, altrimenti sei nel posto sbagliato.
Tutti i ragazzi e le ragazze passati per Extra Pass hanno soddisfatto a pieno questo criterio dirimente e decisivo, è stato e continua ad essere un piacere vedere il fuoco nei loro occhi e l’attenzione con cui ascoltano i professionisti a loro disposizione, ma con Fallou questa sensazione è stata totale.

Non conoscevamo Fallou, avevamo ricevuto qualche suo messaggio attraverso i nostri canali social, qualche scambio di battute e nulla più. Con l’apertura della prima edizione del Basketball Winter Camp la sua insistenza nel voler partecipare è stata dirompente. Fallou è nato in Senegal nel 2003 in una famiglia numerosa e per un gioco del destino che si diverte di tanto in tanto a girare il mappamondo e a fermarlo improvvisamente con il dito, si è ritrovato nella nostra provincia, a Gavardo. Il padre è in Italia da molti anni, ha lasciato la famiglia in Senegal in cerca di un lavoro stabile per provvedere alla famiglia rimasta nel Paese natale. Prima venditore ambulante in spiaggia o negli stadi, poi finalmente assunto in una ditta di Sabbio Chiese (BS). I tempi erano maturi per portare in Italia i due figli maschi, Fallou e suo fratello maggiore. Così nel 2015 Fallou arriva nel bresciano, lo sport è la sua passione, prima il calcio, poi la pallacanestro, un lungo tira e molla ma “l’emozione che mi dà il basket è troppa”.

Il suo desiderio di partecipare al Camp era grandissimo. Inizialmente eravamo titubanti, non tanto perché non conoscessimo le sue capacità ma perché rischiava di ritrovarsi in palestra con atleti molto più giovani d’età e temevamo quindi di non potergli garantire una proposta sensata.
Non nascondiamo nemmeno l’iniziale imbarazzo da parte nostra nel vedere un ragazzo che ci pregava di poter partecipare ad una manifestazione, spesso siamo abituati a dover inseguire, corteggiare, proporre, convincere, ma questa, come vi dicevamo, è un’altra storia.
Vedere Fallou in palestra per quattro mattine è stato molto emozionante, passione allo stato puro, energia, concentrazione, tensione. Sembrava un atleta ad un provino con la squadra dei suoi sogni, sentiva quel tempo trascorso in palestra come un’occasione da non lasciarsi sfuggire, da capitalizzare.

Tutto ciò che ci eravamo sempre immaginati per Extra Pass era finalmente sotto i nostri occhi. La curiosità di conoscerlo, di sapere qualcosa in più di lui e della sua storia è stata irresistibile. Salvateci da un atteggiamento da “libro Cuore” ma siamo abituati ed in qualche modo facciamo parte di una generazione pigra ed eternamente indecisa e vedere un ragazzo di soli 18 anni che, ottenuto il diploma come operatore meccanico, è già impegnato in faticosi turni di lavoro in fabbrica e trova comunque il tempo di coltivare il proprio sogno, ci ha emozionati.
Alcune mattine si è presentato in palestra con qualche minuto di ritardo perché reduce dal turno notturno. Questo non gli ha impedito di essere il più determinato durante l’allenamento ed il più attento nel mettere in pratica le consegne dello staff.

Abbiamo chiesto a Fallou di poter raccontare la sua storia attraverso i nostri canali. Non è di per sé una narrazione eccezionale, ma lo è nei confronti della generazione di cui lui fa parte. Vedere un ragazzo che è in Italia da pochi anni, appena maggiorenne, che già lavora e non si lamenta dei turni, degli orari o della paga, che si allena molto e che non ha abbandonato la dimensione del sogno come guida delle nostre azioni, ai nostri occhi è una rarità ed un esempio che volevamo condividere.
Fallou non è un talento unico, è tecnicamente grezzo ma ha compreso chiaramente che i miglioramenti non cadranno dal cielo e non gli verranno regalati. Vuol diventare un giocatore di categorie professionistiche, non sappiamo se ce la farà ma il suo approdo non determinerà il suo valore.
Non dicevamo forse di voler aiutare giovani atleti a diventare la migliore versione sportiva di se stessi, impedendo loro di avere rimpianti? Siamo sicuri che Fallou di rimpianti non ne avrà perché è un giovane uomo abituato a dare sempre tutto.