“Quando Davide e Sandro mi hanno “presentato” il progetto avrei potuto interromperli al “Ciao Brigu, ti andrebbe di…” rispondendo positivamente: conosco i “geme” e quasi tutti gli altri componenti del team da parecchio ormai, e con loro ho sempre potuto confrontarmi, crescere e trarre grande soddisfazione dalle nostre collaborazioni precedenti. Unito ciò al mio entusiasmo nel creare qualcosa di nuovo e innovativo, la risposta positiva era scontata. Dopo aver appreso i dettagli del progetto, mi sono solo convinto ulteriormente di questo: la possibilità di essere dei “game changers” va creata da zero e costruita. Insieme. Questa è la motivazione che mi ha spinto ad abbracciare il progetto.”

“Sul campo, in ambito sportivo, è uno degli aspetti che maggiormente apre le porte della mente.
Al di fuori del campo il lavoro in team in ogni contesto, anche extrasportivo, dovrebbe sempre incarnare i valori della condivisione, dell’accoglienza, dell’unità. Tutti siamo collegati. E’ un concetto che inizio a capire solo da poco.
Perseguire un obiettivo come una squadra ti consente di chiedere aiuto ai compagni e aiutare loro a tua volta. C’è reciprocità negli intenti e nei gesti. Serve fiducia, serenità e trasparenza.
Chi ha la fortuna di poter lavorare in team sa che ogni pezzo dell’ingranaggio è fondamentale. E’ una presa di responsabilità quotidiana.
Amo soprattutto vedere i giovani “fare squadra”: pensano di poter raggiungere al meglio i loro obiettivi in tal modo, ma alla fine del percorso, troveranno molto di più.”